Ci sono un’infinità di variabili da prendere in considerazione nella riuscita di una presentazione libresca: luogo, tempi, affluenza di pubblico, attenzione del pubblico, qualità del libro presentato, alchimia tra l’autore e chi lo presenta. Quando tutti questi elementi vanno in sintonia lo si percepisce chiaramente, come è successo ieri sera alla Cité – Libreria Caffè di Firenze, dove a un orario finalmente amichevole Edoardo Rialti ha presentato l’opera di esordio di Marco Marrucci, uscita per Racconti Edizioni.
Cos’è Ovunque sulla terra gli uomini?
È una raccolta di dieci racconti che vanno in giro per il mondo narrativo, una sorta di atlante più immaginario che fisico dove sono racchiuse le vicende di personaggi diversi, ma in cui la voce narrante sembra tornare, legata da un fil rouge stilistico ed espressivo di squarci e svolte drammatiche, identità rubate e visioni.
Dicci di più, ma non troppo
- In tre quarti d’ora, in una Cité davvero gremita, Edoardo Rialti è riuscito a dire cose sul libro senza spoilerare nulla, a fare domande specifiche e intriganti, tenendo il ritmo altissimo.
- Il fatto che fossero appollaiati su degli sgabelli, e dietro ci fosse una vetrata che dava sul marciapiede dove ogni tanto i passanti si fermavano incuriositi a buttare un occhio dentro per vedere cosa stesse accadendo, ha conferito al tutto una nota così urbana e metropolitana che proprio volavo.
- Le conversazioni sul racconto per me potrebbero durare per sempre.
- Carver c’è immancabilmente, anche quando la scrittura è tutt’altro che carveriana.
- La presenza imponente di sciure fiorentine è stata un plus.

- Alla domanda “che romanzi d’esordio di autori italiani emergenti consiglieresti di leggere” Marco ha risposto con due miei amori: Un’altra cena di Simone Lisi (effequ) e Dalle rovine di Luciano Funetta (Tunué). Io ho esultato tra il pubblico come una cheerleader. Scusate.
- La storia editoriale di Marco Marrucci riassunta con “una grande botta di culo” è la vera eccezione alla regola nel mondo degli esordi. Lui non ha fatto la gavetta letteraria che passa per riviste e concorsi, prima di Ovunque sulla terra gli uomini non aveva scritto nient’altro, e infatti Racconti Edizioni lo presenta così: “Marco Marrucci ha inviato un manoscritto che adesso è il suo libro d’esordio”.
Quanto è…
- Buffo chiacchierare con l’autore (Sergio Oricci) di un romanzo (Cereali al neon edito da efequ) appena letto e che ti è garbato tantissimo e di cui andrai alla presentazione tra due giorni.
- Benaugurante assistere all’assalto alla pila di libri da parte del pubblico.
- Balordo fare una figura di merda con l’autore al momento del firma-copie, rispondendo con “Ah boh!” alla domanda “cosa metto?”, che stava chiaramente per “come ti chiami”, ma io non ci sono arrivata.
- Bello avere una sorella che ha i tuoi stessi gusti sulla Vita.
- Buono il ramen!
- Boia dè che figata aver già letto due racconti per la troppa curiosità e non rimanere delusa per niente, bensì coinvolta e rapita da una scrittura che ti tiene senza respiro per tutto il tempo della storia.
B.
Un pensiero riguardo “Buona la prima: presentazione di Ovunque sulla terra gli uomini di Marco Marrucci”