Una sarabanda di libri a caso #2

Libri che mi ricordano l’estate perché letti in estate, quel periodo sospeso, sempre uguale a se stesso a prescindere dall’anno, dal momento, dalle cose che stai vivendo, da chi hai accanto. L’estate è solo l’estate.

Tre di questi libri hanno la dedica dell’autore. Due di questi libri mi sono stati regalati. Hanno tutti la copertina con i colori del mare, o a volte del cielo. In due di queste copertine c’è chi sta in acqua: una donna galleggia, un uomo nuota nel volto di una donna. In uno di questi libri ci sono disegni incredibili. Tutti questi libri ti sanno restare addosso, come la sabbia dopo un giorno di mare, che rimane ovunque, e ritrovarla nei posti più impensabili ti fa sorridere e ti aiuta a respirare.

  • Valeria Parrella, Almarina, Einaudi 2019: romanzo finalista all’edizione 2020 del Premio Strega, l’ho letto a giugno dell’anno scorso: è pieno di sottolineature e orecchie e riflessioni scritte in obliquo: “gente che ci sa fare con le parole”, “la meraviglia”, e poi frecce, asterischi, cuori. Segni inequivocabili che un libro mi è piaciuto davvero, ma davvero tanto. Mi accodo a coloro che lo hanno già spassionatamente consigliato: leggetelo, che poi vi sentirete diversi.
  • Paolo di Paolo, Una storia quasi solo d’amore, Feltrinelli 2016: una delle letture agostane del 2016, approcciato con un po’ di diffidenza perché e la parola amore nel titolo, e i narratori italiani, e la contemporaneità… io sempre inquietudine e terrore. E invece rimasi così colpita e cullata dalla storia di Nino e Teresa, e dal modo di raccontarla dell’autore – che non mi faceva incazzare ma anzi, mi restituiva sorrisi e silenziosi cenni di approvazione, che mi sento proprio di suggerirne la lettura pure a voi.
  • Eshkol Nevo, Pax Paloscia, Vocabolario dei dei desideri, Neri Pozza, 2020: micro racconti abbinati a illustrazioni che quasi ti verrebbe l’istinto di strappare dal libro e appendere in casa ma no ovviamente no. Un dono improvviso, inaspettato, che avvolge di ulteriore significato le frasi secche e precise di Nevo. Uno stile che non prediligo, ma che alla fine del libro si è dotato di senso, ed è riuscito a trasportarmi in luoghi e situazioni altre e a loro modo affascinanti, lasciandomi sospesa e con il cuore che vibrava.
Happy B.
  • Alan Pauls, Storia dei capelli, Edizioni SUR, 2012: Alan Pauls (il bonissimo Alan Pauls) era ospite all’edizione 2016 della Grande Invasione, per presentare in realtà Il fattore Borges. Ma a me piace sempre cominciare dall’inizio (anche se questo è il secondo volume della trilogia, ma il primo pubblicato da SUR). Insomma, Storia dei capelli è uno dei miei libri prefe, un continuum narrativo che non ti permette quasi di staccare gli occhi dalle pagine, un capolavoro, oh! Non riesco mai a dirlo in modo diverso: la letteratura sudamericana si invischia nella pelle e si fa sudore, brividi e materiale che ti spalanca i sensi verso pensieri e percezioni inimmaginabili fino a poche parole prima.
  • Yves Pagès, ricordarmi di, L’Orma editore, 2015: questo libro risale ai tempi di Roma. Fu presentato alla libreria minimum fax a Trastevere, non ne ho purtroppo ricordo (per l’appunto la dedica dell’autore dice “un libro di amnesia selettiva”: della serie, non avrei saputo dirlo meglio). Però le parole depositate su carta permangono, e questa raccolta di memorie sparse, piccole o grandi, divertenti o malinconiche, sono uno di quei gioiellini letterari che solo case editrici indipendenti e di ricerca possono pubblicare, e di cui noi possiamo godere.

Alla prossima, abbracci sudati,

B.