La Mimì dorme placida sul divano, fa un caldo porco, ha cominciato a tirare vento, è il primo giorno di scuola. Due anni fa avevo scritto questo breviario sull’estate trascorsa. L’anno scorso è stata un’estate cui, ancora, non riesco a trovare una collocazione sentimentale. Questa, invece, è stata l’estate in cui, dopo mesi di buio, sono riuscita, sorprendendomi ogni giorno, a riaffacciarmi alle cose. Segue classico piccolo elenco puntato di quelle che voglio fermare:
- Happy Home ha subito un make over pazzesco e inaspettato. Se prima era un luogo meraviglioso, adesso è diventato un piccolo regno incantato. I lavori sono ufficialmente finiti e, finalmente, anche i miei genitori hanno capito che è qui, proprio su quest’Eremo, che per ora voglio stare.
- Ho letto tanto, ho condiviso le mie letture, mi sono riappropriata del piacere di leggere che mi aveva abbandonata da mesi: mi sono ritrovata.
- Ho trascorso tanto, ma davvero tanto tempo in compagnia di amiche e amici: senza turbinii, senza rincorse. Ho scoperto luoghi nuovi, persone nuove, ho riscoperto la protezione, l’abbandono, la complicità.
- Ho cucinato un sacco, dato cene sotto le stelle che, quest’anno, ho anche visto cadere. Mi sono sentita circondata d’amore.
- Continuo ad ascoltare, sempre e inesorabilmente, la stessa musica: nonostante io sia stata ampiamente istruita, brancolo nel buio rispetto ai tormentoni estivi. Sorry.

- Oltre alle tartarughe, a Matilda e a un Mumin, adesso anche Polissena veglia su di me. Tatuarmi è una delle cose che meno mi aspettavo mi appartenessero, e invece più mi rappresentano.
- Se voglio tornare a capirci qualcosa, devo andare in Pineta, non c’è proprio nulla da fare.
- Alla fine sono riuscita, di nuovo, ad andare in giro da sola, e non mi sono nemmeno resa conto che stava succedendo.
- Piteccio mon amour.
- So TUTTO sugli alpaca, e continuo a riderne e sorriderne.
- Una vacanza inaspettata mi ha ricordato quanto sia bello andare in vacanza: svegliarsi piano, fare colazione piano, mettersi in costume, trascorrere la giornata a nuotare passeggiare leggere sonnecchiare, fare la doccia, darsi il doposole, andare a cena, andare a letto, ripetere per sette giorni. Continua tutto ad avere dell’incredibile.
- Se vado lenta è perché ho le radici: mi vengono i brividi solo a scriverlo.
- Mettere confini per non allontanarsi: brividi bis.
E adesso, davanti, c’è una pagina bianca. Finalmente e completamente bianca. Una classica nuova agenda da iniziare, la pelle abbronzata, le fondamenta riparate su cui ricominciare a costruire. Le macerie lontane. Sarà climaticamente estate fino a fine ottobre, il mondo crolla e squarcia le giornate con valanghe di merda. Ma siamo qui, e l’autunno inizia quando comincia la scuola: e l’autunno è la mia stagione preferita.
B.