Cose che funzionano ogni tanto nella vita: fermarsi a riflettere sulle situazioni che si stanno vivendo. Ebbene, mi sono soffermata un attimo a pensare al perché, nel Grande Cerchio della (mia) Vita, sarò di nuovo a spacciare i librini effequ durante un evento letterario, in questo caso il più importante appuntamento dell’editoria italiana, il Salone del Libro (è la nostra Fashion Week amici, dateci agio). E mi sono fatta dei trip che vorrei condividere con voi.
L’editoria indipendente è ciò in cui credo, nonostante tutto. Ci sono molti modi di essere editori, e io su The Buzzing Page li stavo raccontando con miriadi di dettagli, interviste, approfondimenti. Da quando ho aperto Cose con la B dico a Francesco Quatraro e Silvia Costantino, editori effequ, “ora vi fo un’intervistina per il blog eh!”. Invece non l’ho mai fatto. È successo però che la pila dei loro libri crescesse e io me ne innamorassi sempre di più, e da qui l’illuminazione: ma che cosa meravigliosa non sono le storie che riescono a raccontarsi da sole? E io poi sono stupidina e sento il bisogno di condividerle. È questo che cerco di fare qui e in generale nella vita, condividere la felicità. Che di disagio ne abbiamo tutti già a sufficienza.
E allora la storia che sta raccontando effequ, che è stata sì fondata nel 1995 a Orbetello, ma l’anno scorso si è trasferita a Firenze (ed è questo che volevo farmi raccontare per bene, ma vabbè sono pur sempre una Bea), e che sta quindi festeggiando un anno dal nuovo corso, merita di essere conosciuta ancor di più. Perché per me, adesso, rappresenta la casa delle idee in cui credo fermamente – e insieme ciò che dovrebbe essere una casa editrice, ovvero bacino del nuovo e ponte di un pensiero.
Come sono le loro idee? Nitide, nette, nuove. Si fa una narrativa “leggera e inquieta”, si azzarda e si fa da vivaio per le nuove voci (e ve ne avevo parlato qui), si raccontano storie che scardinano l’ordinario o che vi si immergono totalmente, sempre con qualità e vocazione letteraria (leggi: sono alcuni dei romanzi più fighi che ho avuto fra le mani nell’ultimo anno e mezzo, fine). E si fanno saggi POP che, porca miseria, vogliono raccontare, capire, indagare veramente il mondo in cui stiamo vivendo qui e ora (ma anche tutti i mondi possibili). Sono saggi curati, approfonditi, ma estremamente fruibili. Al momento il mio preferito è uno, Non siamo che alberi, di cui non riesco a parlarne senza piangere ma io ho dei problemi.
E sapete qual è il segreto dietro le cose belle? Le persone belle. Altra visualizzazione: le cose le fanno le persone. Pazzesco eh? Dietro la merda, c’è spesso e volentieri la merda. Dietro la meraviglia, c’è quasi sempre la meraviglia. Eccezioni comprese. Perciò dietro a un logo efficace e accattivante ci sono due ragazzi di trent’anni (remember: dai 20 a 30, siamo ventenni; dai 30 ai 40, trentenni) che si fanno il culo. Perché oltre che ad essere una fucina di idee, la casa editrice è un’impresa. Le case editrici sono imprese, gli editori sono imprenditori. Lo so, è sconcertante anche questo, uh! E cosa fa l’impresa? Rischia. Vi sembra una cosa da poco, in codesti anni strambi?
Perciò non vedo l’ora di poter sproloquiare again and again di libri belli con degli sconosciuti come se fosse una cosa del tutto normale, e di mettere le mani sulle novità pazzesche che ci sono in catalogo.
Buone letture, alzando il volo.
B.
3 pensieri riguardo “Effequ fa i libri belli, lo sapevate?”